giovedì 28 giugno 2012

Primo notiziario dell'amianto del giorno 27.06.2012 (pubblicazione della giornalista d'inchiesta Valentina Renzopaoli sull'amianto in AMA - Roma)

La giornalista d'inchiesta Valentina Renzopaoli squarcia ancora il velo di silenzio sull'amianto nella Capitale, intervenendo sulla vicenda AMA.
Ci permettiamo rimettere il link della pubblicazione:


Nella giornata di domani, ci sarà il processo penale a Napoli sulla questione amianto in aviazione civile.
L'Avv. Ezio Bonanni illustrerà le ragioni delle famiglie dei deceduti, che si sono costituiti parte civile.
L'ONA sarà difesa dall'Avv. Paola Primon.
Dopodomani, venerdì 29.06.2012, l'Avv. Ezio Bonanni sarà presente presso il Tribunale di Ferrara per la discussione di alcuni importanti procedimenti in materia di amianto.
Oggi seguirà altro notiziario dell'amianto.
Saluti.
Aldo Guerrera
Vice Presidente ONA

martedì 26 giugno 2012

Notiziario dell'Amianto 25.06.2012

Commento Avv. Bonanni su sentenza n. 24997 del 2012_25.06.2012


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La Corte di Cassazione conferma la Sentenza di condanna a carico di due imprenditori per patologia asbesto correlata manifestata dopo quaranta anni.

Il datore di lavoro è responsabile della morte per inalazioni di amianto del dipendente anche se la malattia si è manifestata dopo quarant’anni dall’esposizione: la Corte di Cassazione, Sezione Penale, con la Sentenza n. 24997 del 21.06.2012, interviene ancora per confermare la condanna a carico di due imprenditori per omicidio colposo in relazione al decesso causato da mesotelioma.
Tutti i rilievi addotti nei ricorsi, che denunciavano un presunto vizio di motivazione, non hanno trovato accoglimento.
La Corte di Cassazione richiama ancora una volta la risalente conoscenza del rischio morbigeno legato all’esposizione all’amianto, e “l’inalazione da amianto è ritenuta da ben oltre i tempi citati di grande lesività della salute” - che si traduce in concreto pericolo per la salute dei prestatori d’opera (vedi pag. 9 R.D. 14.06.1909 n. 442, in tema di lavori insalubri e la l. 12.04.1943 n. 455, che inserisce l’asbestosi “conosciuta fin dai primi del ‘900” tra le “malattie professionali”), tale da disporre l’obbligo di misure di protezione prima di natura tecnica e poi con l’utilizzo di dispositivi individuali.
Secondo la Suprema Corte, nella valutazione della sussistenza del nesso di causalità, quando la ricerca della legge di copertura debba attingere al sapere scientifico, la funzione strumentale e probatoria (integrativa delle conoscenze giudiziali) di quest’ultimo impone al giudice di valutare dialetticamente le specifiche opinioni degli esperti e di ponderare la scelta ricostruttiva della causalità ancorandola ai concreti elementi scientifici raccolti.
Pertanto, al non aver provveduto a eliminare, o almeno a ridurre, l’esposizione quotidiana al minerale cancerogeno consegue l’assunzione del rischio del tutto prevedibile dell’insorgere di patologie potenzialmente mortali, prime tra le quali l’asbestosi e il mesotelioma.
Anche il rapporto di causalità e di prevedibilità dell’evento medesimo sono stati ritenuti sussistenti, e assume fondamentale rilievo il fatto che l’utilizzo delle misure di protezione, utili per prevenire l’asbestosi, imposte con diverse norme molto risalenti[1], avrebbe impedito l’insorgenza del mesotelioma: in ciò risiede la sussistenza della colpa dei due condannati e quindi la sussistenza del reato.
Sotto il profilo soggettivo dunque l’evento era prevedibile perché conoscibile tenendo conto delle conseguenze potenzialmente letali della mancata adozione di quelle misure.
Roma, 25.06.2012
Avv. Ezio Bonanni
Presidente Nazionale O.N.A. ONLUS




[1] L’art. 4 del DPR 303/56 testualmente: “I datori di lavoro, i dirigenti e i preposti che esercitano, dirigono o sovraintendono alle attività indicate all'art. 1, devono, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze:
a) attuare le misure di igiene previste nel presente decreto;
b) rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza i modi di prevenire i danni derivanti dai rischi predetti;
c) fornire ai lavoratori i necessari mezzi di protezione;
d) disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di igiene ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione”.
Inoltre, il datore di lavoro e quindi i responsabili e titolari degli obblighi di sicurezza avrebbero dovuto ottemperare ai precisi obblighi di legge, che si sommavano alle norme generali di cui all’art. 2087 del codice civile.
Gli artt. 18, 19, 20 e 21 testualmente: Art. 18 (Difesa dalle sostanze nocive) Ferme restando le norme di cui al regio decreto 9 gennaio 1927, n. 157 e successive modificazioni, le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. I recipienti devono portate una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui all'art. 355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547. Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la lavorazione. I recipienti e gli apparecchi che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati.
Gli artt. 19, 20 e 21 del d.p.r. 303/56 dettavano norme precise: Art. 19 (Separazione dei lavori nocivi) Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare, ogni qualvolta è possibile, in luoghi separati le lavorazioni pericolose o insalubri allo scopo di non esporvi senza necessità i lavoratori addetti ad altre lavorazioni. Art. 20 (Difesa dell'aria dagli inquinamenti con prodotti nocivi) Nei lavori in cui si svolgono gas o vapori irrespirabili o tossici od infiammabili, ed in quelli nei quali si sviluppano normalmente odori o fumi di qualunque specie, il datore di lavoro deve adottare provvedimenti atti ad impedirne o a ridurne, per quanto è possibile, lo sviluppo e la diffusione. L'aspirazione dei gas, vapori, odori o fumi deve farsi, per quanto è possibile, immediatamente vicino al luogo dove si producono. Un'attrezzatura di lavoro che comporta pericoli dovuti ad emanazione di gas, vapori o liquidi ovvero ad emissioni di polvere, deve essere munita di appropriati dispositivi di ritenuta ovvero di estrazione vicino alla fonte corrispondente a tali pericoli. Art. 21 (Difesa contro le polveri) Nei lavori che danno luogo normalmente alla formazione di polveri di qualunque specie, il datore di lavoro è tenuto ad adottare i provvedimenti atti ad impedirne o a ridurne, per quanto è possibile, lo sviluppo e la diffusione nell'ambiente di lavoro. Le misure da adottare a tal fine devono tenere conto della natura delle polveri e della loro concentrazione nella atmosfera. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente vicino al luogo di produzione delle polveri. Quando non siano attuabili le misure tecniche di prevenzione indicate nel comma precedente, e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. Qualunque sia il sistema adottato per la raccolta e la eliminazione delle polveri, il datore di lavoro è tenuto ad impedire che esse possano rientrare nell'ambiente di lavoro. Nei lavori all'aperto e nei lavori di breve durata e quando la natura e la concentrazione delle polveri non esigano l'attuazione dei provvedimenti tecnici indicati ai comma precedenti, e non possano essere causa di danno o di incomodo al vicinato, l'Ispettorato del lavoro può esonerare il datore di lavoro dagli obblighi previsti dai comma precedenti, prescrivendo, in sostituzione, ove sia necessario, mezzi  personali di protezione. I mezzi personali possono altresì essere prescritti dall'Ispettorato del lavoro, ad integrazione dei provvedimenti previsti al comma terzo e quarto del presente articolo, in quelle operazioni in cui, per particolari difficoltà d'ordine tecnico, i predetti provvedimenti non sono atti a garantire efficacemente la protezione dei lavoratori contro le polveri”.
L’art. 377 e 387 del DPR 547 del 1955, testualmente: “Art. 377 "Mezzi personali di protezione" Il datore di lavoro, fermo restando quanto specificatamente previsto in altri articoli del presente decreto, deve mettere a disposizione dei lavoratori mezzi personali di protezione appropriati ai rischi inerenti alle lavorazioni ed operazioni effettuate, qualora manchino o siano insufficienti i mezzi tecnici di protezione. I detti mezzi personali di protezione devono possedere i necessari requisiti di resistenza e di idoneità nonché essere mantenuti in buono stato di conservazione. Art. 387 "Maschere respiratorie" I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale”.

Notiziario dell'Amianto 25.06.2012

Comunicato ONA 25.06.2012_giornata nazionale sicurezza sul lavoro


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25 giugno 2012: la Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro del Senato e presieduta dal Sen. Oreste Tofani, la “Giornata Nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro”. L’Osservatorio Nazionale Amianto è stata invitata a partecipare.

E’ in corso di svolgimento, oggi, 25 giugno 2012, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani la “Giornata Nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro”, che vedrà la presenza del Presidente del Senato Renato Schifani.
 E’ stato invitato e parteciperà anche l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Nazionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Roma, 25.06.2012
Ufficio Stampa O.N.A.

Programma dei lavori

Ore 9,30
Massimo De Felice, Commissario straordinario dell’INAIL
Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’INPS
Cesare Damiano, ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Maurizio Sacconi, ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Franco Bettoni, Presidente dell’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro)

Ore 11,00
Renato Balduzzi, Ministro della salute
Pasquale Giuliano, Presidente della Commissione lavoro del Senato della Repubblica
Silvano Moffa, Presidente della Commissione lavoro della Camera dei deputati
Vasco Errani, Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
Raffaele Guariniello, Sostituto Procuratore della Repubblica di Torino
Fabio Pontrandolfi, Dirigente dell’Area relazioni industriali, sicurezza eaffari sociali della Confindustria
Aldo Buratti, Componente del Consiglio direttivo della Confapi
Fabrizio Solari, Segretario confederale della CGIL
Fulvio Giacomassi, Segretario confederale della CISL
Paolo Carcassi, Segretario confederale della UIL
Paolo Varesi, Segretario confederale della UGL
Paolo Nerozzi, Vice Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro

Ore 15,00
Elsa Fornero, Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Francesco Profumo, Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Paolo Giovanni Maria La Forgia, Comandante del Nucleo per la tutela del lavoro dell’Arma dei Carabinieri
Maria Fermanelli, Portavoce di R.ETE. Impresa Italia,Vicepresidente di CNA
Rosario Altieri, Copresidente di Alleanza delle Cooperative Italiane
Enrico De Rosa, Docente di ingegneria della sicurezza, Università «Federico II» di Napoli
Francesco Violante, Professore ordinario di medicina del lavoro, Università «Alma Mater Studiorum» di Bologna
Giovanni Finotto, Coordinatore del «Master STePs», Università «Ca’ Foscari» di Venezia

Ore 16,45
Donato Ceglie, Sostituto Procuratore Generale di Napoli
Francesco Tomei, Direttore della Scuola di specializzazione in medicina del lavoro, Università «Sapienza» di Roma
Pietro Apostoli, Presidente della SIMLII (Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale)
Marco Pasetto, Componente della Giunta esecutiva di Confagricoltura
Giuseppe Politi, Presidente della Confederazione italiana agricoltori
Romano Magrini, Responsabile politiche sociali e del lavoro della Coldiretti
Paolo Pascucci, Professore ordinario di diritto del lavoro, Università di Urbino «Carlo Bo»
Fabio Tosolin, Presidente di AARBA (Association for the Advancement of Radical Behavior Analysis)
Rino Pavanello, Presidente della CIIP (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione)



Notiziario dell'Amianto 25.06.2012


Partecipazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto alla "Giornata Nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza del lavoro" (vedi programma allegato e invito all’Avv. Ezio Bonanni da parte del Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette "morti bianche").
Nel frattempo la cassazione interviene ancora, confermando la Sentenza di condanna a carico di due imprenditori per decesso in seguito a patologia asbesto correlata (vedi Sentenza allegata e commento Avv. Ezio Bonanni).
Prosegue l’attività dell’Associazione.
Aldo Guerrera
Vicepresidente ONA ONLUS




lunedì 11 giugno 2012

Università degli Studi di Milano, mercoledì 27 Giugno 2012 - Congresso Internazionale - La responsabilità civile e penale da uso e produzione di amianto: profili clinici, medico legali e giuridici in Italia e all'Estero






























27 GIUGNO 2012
CONGRESSO INTERNAZIONALE











LA RESPONSABILITA' CIVILE E PENALE 
DA USO E  PRODUZIONE DI AMIANTO


PROFILI CLINICI, MEDICO LEGALI E GIURIDICI 
IN ITALIA E ALL'ESTERO
 



Università degli Studi di Milano
Aula Magna, Via Festa del Perdono, 7
Milano - ore 8,30

 

Il Congresso internazionale organizzato dall’Università degli Studi di Milano – Sezione Dipartimentale di Medicina Legale e delle Assicurazioni con il Gruppo Ricerche e Studi Medicina e Diritto – si propone di affrontare, con taglio scientifico e pratico, i temi legati alla responsabilità da uso e produzione dell'amianto in Italia e nel mondo.
La tematica sarà affrontata, innanzitutto, sotto l'aspetto medico-legale, con gli approfondimenti legati alla diagnosi delle patologie da asbesto da intendersi quale processo multilivello ad indirizzo comparativo.













































Verranno affrontati sul piano scientifico i tre distinti livelli diagnostici consecutivamente propedeutici: il livello di diagnosi della sindrome clinica (I livello), il livello di diagnosi della effettiva dipendenza da asbesto della riscontrata sindrome clinica (II livello) ed il livello di diagnosi della effettiva natura professionale della riscontrata patologia da asbesto (III livello).

Il convegno affronterà anche le tematiche giuridiche legate alle patologie da asbesto nel contesto della responsabilità datoriale, ricostruita ed esaminata attraverso la panoramica delle regole di natura organizzativo-cautelare imposte all'imprenditore, e delle leggi scientifiche di copertura atte a fondare, nell'ottica del giudice, il paradigma eziologico (la “Causalità”) dell'accertamento della responsabilità datoriale, al verificarsi di patologie asbesto correlate.

Gli esperti chiamati a confrontarsi sul tema, porteranno altresì le proprie esperienze scientifiche vissute in Italia e nel mondo nei principali processi giudiziari noti alle cronache e nella gestione delle procedure di valutazione e compensazione dei danni da asbesto.
Verranno altresì affrontate le problematiche civilistiche in tema di risarcimento del danno alle vittime primarie ed ai loro congiunti.














Una ampia sezione internazionale e comparatistica permetterà di confrontare le esperienze e le meccaniche di accertamento della colpa e di valutazione delle patologie tra Italia ed altri importanti Paesi dell'area Euro e negli Stati Uniti.   
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20123 Milano - Via San Vincenzo 3
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venerdì 8 giugno 2012

Notiziario dell'amianto - udienze - manifestazioni dell'08.06.2012 - esiti disegno di legge dell'On.le Federico all'assemblea regionale siciliana



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Il progetto di legge sulla protezione dei lavoratori dell’On.le Pino Federico prosegue spedito nel suo iter presso l’Assemblea Regionale Siciliana.


“E’ iniziato l’iter che porterà, ci si augura nel giro di qualche mese, all’approvazione della legge Federico sull’amianto. Ieri - 05.06.2012 - si è svolto il dibattito generale presso la Commissione Sanità, con la concessione di 15 giorni di tempo ai Deputati regionali per la presentazione degli emendamenti” dichiara Pino Federico, il quale dopo aver aderito all’Associazione O.N.A. già nel luglio del 2011, si era fatto portatore di tutte le istanze dei lavoratori esposti all’amianto nei siti siciliani pesantemente discriminati.
“E’ un successo per i lavoratori e per l’O.N.A. - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente nazionale - , con l’auspicio che superata questa fase il disegno di legge possa essere portato all’esame del Parlamento Regionale e approvato da tutti i Deputati senza distinzione, tenendo conto della pesante discriminazione di cui sono vittime i lavoratori siciliani in materia di riconoscimento dei benefici contributivi per esposizione ad amianto.
Tuttavia le cause vanno avanti - continua l’Avv. Bonanni - ed è confermata la manifestazione del giorno 11.07.2012, alla quale tutte le forze istituzionali, sociali e politiche sono invitate a partecipare”.
Roma, 06.06.2012                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Ufficio Stampa O.N.A. Regione Sicilia




Notiziario dell'amianto - udienze - manifestazioni dell'08.06.2012 - esiti disegno di legge dell'On.le Federico all'assemblea regionale siciliana



Osservatorio Nazionale Amianto e
Contramianto ed altri Rischi ONLUS



08 Giugno 2012, giornata cruciale: l’Osservatorio Nazionale Amianto e Contramianto si costituiscono parte civile nel processo per i morti di amianto all’ILVA di Taranto. Proseguono le iniziative anche per il settore aviazione civile, con la costituzione di parte civile innanzi il Tribunale di Napoli, e il sostegno alle vittime del sito Marlane.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ONLUS e Contramianto ed altri rischi ONLUS si costituiscono parte civile nel processo per i morti di amianto all’ILVA, pendente innanzi il Tribunale di Taranto, e formalizzeranno le loro richieste all’udienza dell’08.06.2012.
L’Avv. Cataldo Fornari assisterà l’Osservatorio Nazionale Amianto, e l’Avv. Ezio Bonanni si costituirà per Contramianto, entrambi, in rappresentanza delle associazioni,  sosterranno i familiari delle vittime e chiederanno il rinvio a giudizio di tutti gli imputati ai quali vengono contestati a vario titolo l’omicidio colposo, il disastro colposo e l’omissione dolosa di cautele sul lavoro.
“Si tratta di una battaglia di civiltà - dichiarano l’Avv. Ezio Bonanni, legale di Contramianto e presidente dell’O.N.A., e Luciano Carleo, figura storica dell’associazionismo delle vittime dell’amianto e presidente di Contramianto - che le due associazioni, l’Osservatorio Nazionale Amianto e Contramianto combattono insieme per sostenere le famiglie delle vittime, e le esigenze di giustizia, in tutela dell’ambiente e della salute pubblica, come beni di tutti, anche dei nostri figli e per ottenere l’affermazione dei valori contemplati nella nostra Costituzione e distintivi della nostra coscienza sociale e del patrimonio della nostra civiltà”.
Lo stesso giorno l’O.N.A., di intesa con Contramianto,  si costituirà parte civile innanzi il Tribunale di Napoli nel procedimento penale promosso a carico degli ex amministratori della ATITECH per il decesso di due dipendenti - impegnati nel settore dell’aviazione civile - deceduti per mesotelioma, e sosterranno le famiglie delle vittime innanzi il Tribunale di Paola, nel procedimento Marlane, nel quale le richieste dell’Avv. Ezio Bonanni hanno trovato accoglimento con la chiamata in causa dello Stato e di altri responsabili civili, con l’augurio che si possa avere giustizia per le vittime, i loro familiari, e per la società tutta.
 Roma, 06.06.2012                                                                                                                                                                                                                                                                                                Ufficio Stampa O.N.A. Segreteria Generale

Ufficio Stampa Contramianto