venerdì 31 agosto 2012

Lutto per l'Osservatorio Nazionale Amianto


E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e alla nostra Associazione la cara persona di Sergio Pernice (esposto all'amianto in diversi uffici dell'Ente Poste Italiane), il cui figlio Mauro ha fondato e organizzato l’Associazione Osservatorio Nazionale Amianto nel territorio di Portalbera e della provincia pavese.
Il Presidente, il Comitato Direttivo Nazionale, i responsabili dei Comitati regionali e provinciali e delle strutture territoriali, nell’unirsi nel dolore, auspicano che questo ulteriore tributo di sangue contribuisca ad alimentare la spinta morale alle pubbliche istituzioni per assumere le doverose iniziative di bonifica, e di individuazione dei colpevoli e sottoposizione alla giustizia.
Roma, 31.08.2012
Osservatorio Nazionale Amianto 

Comunicato ONA 29.08.2012


OSSERVATORIO NAZIONALE  SULL’AMIANTO

Presidenza Nazionale

Via Crescenzio, n. 2, 00193 - Roma

tel. 06 68890174 - 335 8304686

E-mail: osservatorioamianto@gmail.com

 

 

Finalmente chiarezza e giustizia per le vittime dell’amianto!!!

Finalmente la Corte di Cassazione, IV^ Sezione Penale, con la Sentenza n. 33311 del 2012 dichiara che la teoria della “trigger dose” si fonda su “una vera e propria distorsione dell'intuizione del Selikoff”.

 

Alcune conclusioni scientificamente ineccepibili del Prof. Selikoff erano state utilizzate dagli imputati e dalle società chiamate a rispondere dell’operato di loro dirigenti, dai lavoratori malati di mesotelioma, e dai loro familiari, per sfuggire alle responsabilità, sul presupposto che questa patologia sarebbe innescata da una sola fibra killer, secondo la teoria della “trigger dose”, priva di qualsiasi dignità e fondamento scientifico, e sostenuta dai soli consulenti tecnici dei datori di lavoro, come già l’Osservatorio Nazionale Amianto, con l’Avv. Ezio Bonanni aveva messo in evidenza, rendendo noti gli studi eseguiti anche in Italia dal Prof. Giancarlo Ugazio, dal Prof. Luciano Mutti e da altri scienziati.

La teoria della “trigger dose” aveva permesso a molti imputati di ottenere l’assoluzione e ai datori di lavoro di non pagare il risarcimento dei danni, e alimentato la necessità dell’Osservatorio Nazionale Amianto di istituire un Dipartimento ricerca e cura del mesotelioma dell’O.N.A., affidato alla direzione del Prof. Luciano Mutti, il quale ha prodotto un lavoro scientifico pubblicato sul sito O.N.A. www.osservatorioamianto.com, con la quale queste affermazioni fantasiose degli imputati e dei loro consulenti medici di parte venivano confutate con argomentazioni scientifiche, con il richiamo alle fonti scientifiche e alle relative pubblicazioni.

La Corte di Cassazione, IV^ Sezione Penale, con la Sentenza n. 33311 del 27.08.2012, ha messo la parola fine a questa vicenda:

“Nel mentre non assume rilievo decisivo l'individuazione dell'esatto momento d'insorgenza della patologia (Sez. 4, 11/4/2008, n. 22165), dovendosi reputare prevedibile che la condotta doverosa avrebbe potuto incidere positivamente anche solo sul suo tempo di latenza, ampiamente motivata appare la statuizione gravata nella parte in cui, giudicata inattendibile la teoria della c.d. "trigger dose", assume che il mesotelioma è patologia dose-dipendente.

Correttamente la sentenza impugnata ha chiarito come da una conclusione scientificamente non contestabile dello studioso Irving Selikoff si era giunti ad elaborare l'inaccettabile tesi secondo la quale poichè l'insorgenza della patologia oncologica era causata anche dalla sola iniziale esposizione (c.d. "trigger dose" o "dose killer"), tutte le esposizioni successive, pur in presenza di concentrazioni anche elevatissima di fibre cancerogene, dovevano reputarsi ininfluenti”.

Prosegue la Corte di Cassazione:

“Trattasi di una vera e propria distorsione dell'intuizione del Selikoff, il quale aveva voluto solo mettere in guardia sulla pericolosità del contatto con le fibre d'amianto, potendo l'alterazione patologica essere stimolata anche solo da brevi contatti e in presenza di percentuali di dispersione nell'aria modeste. Non già che si fosse in presenza, vera e propria anomalia mai registrata nello studio delle affezioni oncologiche, di un processo cancerogeno indipendente dalla durata e intensità dell'esposizione.

Ciò ha trovato puntuale conferma nelle risultanze peritali alle quali il giudice di merito ha ampiamente attinto. Infatti, la molteplicità di alterazioni innestate dall'inalazione delle fibre tossiche necessita del prolungarsi dell'esposizione e dal detto prolungamento dipende la durata della latenza e, in definitiva della vita, essendo ovvio che a configurare il delitto di omicidio è bastevole l'accelerazione della fine della vita. Pertanto, di nessun significato risulta l'affermazione che talune delle vittime venne a decedere in età avanzata. La morte, infatti, costituisce limite certo della vita e a venir punita e la sua ingiusta anticipazione per opera di terzi, sia essa dolosa, che colposa”.

I numerosi malati di mesotelioma, e l’associazione, con il suo presidente Avv. Ezio Bonanni, esprimono soddisfazione per la limpida e coraggiosa pronuncia della Corte di Cassazione, e preannunciano che l’attività “proseguirà per far accertare se nella ‘vera e propria distorsione dell'intuizione del Selikoff’  possano ipotizzarsi delle responsabilità - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto - e per rendere il giusto tributo alla memoria del Prof. Selikoff, i cui consigli ed auspici di evitare ogni esposizione ad amianto risalenti al 1964 se fossero stati seguiti avrebbero permesso di salvare decine di migliaia di vite umane solo nel nostro Paese. Vite umane che si sarebbero potute e dovute salvare”.

Roma, 29.08.2012        

Ufficio stampa O.N.A. Nazionale

 

 

 

Si allega la Sentenza della Corte di Cassazione, IV^ Sezione Penale, del 27.08.2012, n. 33311

 

Per maggiori informazioni si può contattare il segretario nazionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto Dott. Michele Rucco al n. 340-2553965

 

Notiziario dell'amianto ONA 29.08.2012


La Corte di Cassazione ha finalmente chiarito che la teoria della trigger dose si fonda su una distorsione del pensiero di Selikoff, e che ogni esposizione è rilevante, e che quindi per i mesoteliomi non ci sarà più possibilità di sfuggire alle responsabilità.

 

 

Si allega comunicato Osservatorio Nazionale Amianto e sentenza della Corte di Cassazione, IV Sezione Penale, n. 33311 del 2012.

Osservatorio Nazionale Amianto - amianto sulle navi la Cassazione rigetta ricorso Fincantieri 29.08.2012


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La IV Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di responsabili di FINCANTIERI - Cantieri Navali S.p.a., imputati per i delitti di cui agli artt. 589 e 590 c.p., omicidio colposo e lesioni personali colpose, per aver omesso di informare i lavoratori sia a terra sia a bordo di navigli militari, civili e commerciali dei rischi e delle misure protettive da adottare in presenza di amianto, pur essendo noto almeno dagli anni ‘60 la correlazione tra l'inalazione di polveri di amianto e l’insorgenza del mesotelioma pleurico. L’ormai notoriamente triste tumore polmonare che ha causato la morte sia di dipendenti di Fincantieri sia di rispettive mogli venute a contatto con le polveri tossiche depositate sugli indumenti da lavoro dei coniugi.

Il dato di rilievo è, però, che la Corte Suprema, con la Sentenza n. 33311/2012, ha chiarito come “da una conclusione scientificamente non contestabile dello studioso Irving Selikoff  - è scritto nella sentenza - si era giunti a elaborare l'inaccettabile tesi secondo la quale, poiché l'insorgenza della patologia oncologica era causata anche dalla sola iniziale esposizione (c.d. “trigger dose” o “dose killer”), tutte le esposizioni successive, pur in presenza di concentrazioni anche elevatissime di fibre cancerogene, dovevano reputarsi ininfluenti”. I giudici hanno anche rigettato l'affermazione della difesa degli imputati la quale sosteneva che talune delle vittime sono morte solo perché in età avanzata.

L’Associazione Osservatorio Nazionale Amianto, cui aderiscono numerosi malati di mesotelioma, con il suo presidente l’avvocato Ezio Bonanni, esprimono soddisfazione per la chiara pronuncia della Corte di Cassazione e preannunciano che l’attività dell’Associazione «proseguirà per far accertare se nella “vera e propria distorsione dell'intuizione del Selikoff” possano ipotizzarsi delle responsabilità - ha commentato Bonanni - e per rendere il giusto tributo alla memoria del professor Selikoff, i cui consigli e auspici di evitare ogni esposizione ad amianto, risalenti al 1964, se fossero stati seguiti avrebbero permesso di salvare decine di migliaia di vite umane solo nel nostro Paese. Vite umane che si sarebbero potute e dovute salvare».

Roma, 29 agosto 2012

                                                                                                                                             Gianni Avvantaggiato

                                                                                                                                             Ufficio stampa 

Lutto per l'Osservatorio Nazionale Amianto

E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e alla nostra Associazione la cara persona di Sergio Pernice (esposto all'amianto in diversi uffici dell'Ente Poste Italiane), il cui figlio Mauro ha fondato e organizzato l’Associazione Osservatorio Nazionale Amianto nel territorio di Portalbera e della provincia pavese.
Il Presidente, il Comitato Direttivo Nazionale, i responsabili dei Comitati regionali e provinciali e delle strutture territoriali, nell’unirsi nel dolore, auspicano che questo ulteriore tributo di sangue contribuisca ad alimentare la spinta morale alle pubbliche istituzioni per assumere le doverose iniziative di bonifica, e di individuazione dei colpevoli e sottoposizione alla giustizia.
Roma, 31.08.2012
Osservatorio Nazionale Amianto


giovedì 30 agosto 2012

Trentino: fanalino di coda nazionale nella mappatura del rischio amianto?


Trentino: fanalino di coda nazionale nella mappatura del rischio amianto?



Accuse di un quotidiano nazionale all’indomani della sentenza Eternit. Smentisce la Terza Commissione permanente del Consiglio provinciale di Trento ma non tutti sono d’accordo. Il parere della consigliera Franca Penasa

, una vista della città
Il Trentino è fanalino di coda nazionale nella mappatura del rischio ? La querelle è sorta quando sulla stampa nazionale è apparsa la notizia, all’indomani della sentenza di condanna a Torino per i decessi da amianto negli stabilimenti  Italia, a febbraio scorso. Alla notizia di cronaca fa seguito una interrogazione in Terza Commissione permanente del Consiglio provinciale di Trento della consigliera. La risposta giunge dall’assessore Mauro Gilmozzi secondo cui, invece, la mappatura cominciata già negli anni Novanta con un primo censimento dell’amianto friabile e proseguita poi nel 2009-2011 sulle coperture in cemento-amianto, è a due terzi del cammino e fino a quel momento sono stati censiti 1.878.000 metri quadrati contaminati.   Per saperne di più, Ambient&Ambienti ha incontrato telefonicamente la consigliera Franca Penasa.
Franca Penasa
«Nella Provincia di Trento abbiamo discusso una legge che riguarda l’amianto – chiarisce la consigliera -. E io mi sono accorta che noi arrivavamo da buoni ultimi, nel senso che gli adeguamenti che venivano proposti in questa legge si adeguavano alla legge 257 del ’92, nazionale. Mi sono chiesta quindi come mai questa faccenda. Io ho fatto il sindaco per quattordici anni e quindi so bene che anche da noi c’erano molti opifici e molte situazioni di edilizia (molte anche le caserme – ndr) realizzati negli anni in cui l’amianto era di uso comune, che presentavano questa situazione, che era di fatto un pericolo per la popolazione ».
Intende forse dire che la problematica dell’amianto è stata volutamente sottaciuta?
«Noi avevamo anche una situazione rispetto alla presenza delle acciaierie, (nella zona di Borgo Valsugana – ndr) sulle quali, come gruppo consiliare avevo sollevato alcune questioni. Il tutto poi si è chiuso con una legge anche lì sinceramente molto all’acqua di rose, che secondo me non aveva affrontato bene la materia. La legge, come io avevo intuito, scarica molte responsabilità più sul cittadino che non sulle amministrazioni. Inoltre, qui in Trentino Alto Adige non è chiara la tenuta del  e gli adempimenti obbligatori che riguardano l’».
La signora Franca Penasa, della Lega Nord Trentino, inizia la sua attività politica nel 1993; nel 1996 a seguito della riforma della legge istitutiva del Parco Nazionale dello Stelvio è stata eletta presidente del Comitato di gestione per la provincia di Trento, incarico che ha conservato per dieci anni. Attualmente è allo stesso tempo consigliere provinciale e consigliere regionale del  (la regione a statuto speciale lo consente – ndr). È impegnata in molti campi del sociale.
Quali sono i suoi programmi nell’immediato futuro?
Molti edifici in Trentino sono coperti ancora da onduline di Eternit
«Penso che ci sia davvero bisogno di una seria tutela delle persone esposte a questi rischi dal punto di vista della salute». «Nella prima seduta del consiglio provinciale di metà settembre, chiederò conto dell’esistenza di questo registro, perché questo registro è il punto di partenza per quanto riguarda gli aspetti della salute. Quindi presenteremo un disegno di legge nuovo, a integrazione di quello già esistente perché assolutamente inadeguato; presenteremo un’interrogazione a livello nazionale e l’11 di ottobre terremo un seminario informativo, presso la sede della Regione Trentino Alto Adige a Trento, nel corso del quale daremo notizia ufficiale della presenza dell’ in Trentino Alto Adige».
Perché l’Osservatorio?
«Per noi è vitale avere un’organizzazione come l’, forte e credibile a livello nazionale. Perché solo riverberando la notizia a livello nazionale, abbiamo la possibilità che venga raccolta anche a livello interno». «Un amico comune che conosce la mia sensibilità verso la salute e i problemi sociali mi ha presentato l’avvocato».
E cosa è maturato dal vostro incontro?
«Bonanni è venuto in Trentino per alcuni giorni; abbiamo lavorato intensamente, abbiamo confrontato le leggi, le situazioni. Mi ha detto che qua non avevano referenti; c’è stato quindi un reciproco interesse, che ha saldato questa opportunità di far parte dell’Osservatorio».
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