mercoledì 17 ottobre 2012

Interrogazione On.le Sonia Alfano + assemblea Campagna Lupia (VE) del giorno 18.10.2012


L’On.le Sonia Alfano, eurodeputato, Presidente della Commissione Antimafia Europea, sostiene le battaglie dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e presenta al Parlamento Europeo l’Interrogazione sulla drammatica situazione dell’amianto in Italia. Tra il 2015 e il 2020, in Italia, vi sarà il picco massimo dei morti per amianto.
I dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità sono estremamente preoccupanti, soprattutto se si pensa alle migliaia di vittime per
patologie asbesto-correlate.
L’interrogazione parlamentare dell’On.le Sonia Alfano trae lo spunto dall’attività dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e può essere consultata sul link
L’Osservatorio Nazionale Amianto ringrazia l’On.le Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea, per avere affiancato l’Associazione nella lotta per la legalità rispetto al crimine ambientale, legato all’amianto.
Il testo si allega.


Confermata l’assemblea del giorno 18.10.2012 nel comune di Campagna Lupia (VE) presso la Sala del Centro Civico - Via della Repubblica 34 dal titolo "Amianto: Come ottenere il prepensionamento e la rendita in caso di malattia", con la partecipazione dell’Avv. Ezio Bonanni, come da locandina allegata.



Interrogazione di Sonia Alfano alla Commissione Europea
La questione amianto in Italia, nonostante la messa al bando ormai ventennale e gli interventi legislativi, pur se tardivi, di adeguamento alla normativa europea, è estremamente attuale. Oltre ai numerosi processi in corso (uno su tutti, quello che si tiene a Torino che riguarda ben 2.191 morti), vi sono i dati dell’Istituto superiore della Sanità che indicano che tra il 2015 e il 2020 vi sarà il picco di morti in Italia per amianto. L’Osservatorio Nazionale Amianto ha di recente affermato che vi sono oltre 2.400 scuole con presenza di amianto. Analoga denuncia ha riguardato la questione della presenza dell’amianto in caserme della Guardia di Finanza (ad esempio la “Cefalonia Corfù” a Roma). Questo quadro, che solo per ragioni di sintesi non può essere delineato nel dettaglio, lascia emergere una situazione italiana in cui non esiste un vero e proprio piano di intervento per la mappatura e la bonifica ambientale e sanitaria del territorio e la questione della sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti nonché l’assistenza, il sostegno e il riconoscimento dei benefici alle vittime non risulta all’altezza della profondità e della dimensione di tale problematica.
In virtù di quanto sopra esposto, si chiede pertanto alla Commissione Europea:
1) qual è il seguito alla risposta fornita all’interrogazione E-9222/2010 rispetto alla verifica dell’esistenza di difformità tra le varie Regioni italiane rispetto alla creazione del registro di esposizione all’amianto e ai controlli sanitari sui lavoratori (esposti ed ex-esposti);
2) qual è il seguito della sua risposta ad una serie di interrogazioni nel 2010 (tra cui P-010446/2010E-8199/10,E-8313/10E-8309/10) relativamente alle possibili iniziative legislative in ambito europeo sulla tutela dei lavoratori esposti ad amianto e sul riconoscimento dello status di vittime del dovere e dei connessi benefici;
3) quali interventi intende realizzare la Commissione Europea – tra le quali si suggerisce l’invio di una approfondita richiesta di informazioni alle autorità italiane – in corrispondenza di una serie di denunce documentate (si veda caso della Caserma della Guardia di Finanza “Cefalonia Corfù” di Roma sopracitato, ovvero altri già sottoposti nelle interrogazioni E-004035/2012 e E-002891/2012) per verificare lo stato di attuazione in tutta Italia della normativa europea.

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