giovedì 13 settembre 2012

Notiziario dell'amianto


La Procura della Repubblica di Roma apre un'inchiesta sul rischio morbigeno all'interno di alcuni uffici del Comune, in seguito alla segnalazione dell'Osservatorio Nazionale Amianto, con l'Avv. Ezio Bonanni.
L'On.le Pippo Gianni interviene alla Camera dei Deputati per interrogare il Ministro della Salute in ordine alla vicenda di P.N., Maresciallo dell'Aeronautica Militare, iscritto alla nostra Associazione, che non può accedere ad alcuni farmaci, e gli vengono comunque negate delle cure che potrebbero risolvere il problema.
Lo stesso On.le Pippo Gianni interroga ancora il Ministro della Salute sul fatto che la spending review potrebbe abbattersi sui pochi centri di eccellenza della Medicina del Lavoro, come quello dell'Università di Siena.
Il giudizio critico sull'operato del governo trova ulteriore riscontro nell'interrogazione del Sen. Casson.
Saluti.
Osservatorio Nazionale Amianto



Intervento Mozione 13.09.2012


Legislatura 16ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 793 del 13/09/2012
(Bozze non corrette redatte in corso di seduta)

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XVI LEGISLATURA ------
793a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO
SOMMARIO E STENOGRAFICO
GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE 2012
(Antimeridiana)
_________________
Presidenza del vice presidente CHITI
RESOCONTO SOMMARIO
Presidenza del vice presidente CHITI

CASSON (PD). Signor Presidente, questo tema delle vittime dell'amianto e della necessità di risanare i nostri territori dall'inquinamento ambientale da amianto è sicuramente un tema molto sentito e condiviso all'interno di questo Senato.
È pertanto vero quanto ha detto poco fa la collega Boldi in ordine al fatto che c'è una grandissima condivisione, tanto è vero che dei senatori del nostro Gruppo hanno già firmato la mozione della senatrice Boldi, e anche la nostra mozione ha visto le firme di senatori appartenenti ad altri Gruppi parlamentari, tra cui il presidente del Gruppo dell'Italia dei Valori, senatore Felice Belisario.
Io voglio solo ricordare con questa mozione, che viene a integrare e a precisare alcuni punti già trattati, peraltro molto bene, dalla collega Boldi, alcuni aspetti in questa materia e alcuni interventi che il Senato ha già effettuato a questo proposito.
Al termine della mozione noi presentiamo, essenzialmente, tre questioni alla valutazione e all'impegno del Governo. La prima questione riguarda l'attuazione (e -noi sottolineiamo - la sollecita attuazione) dell'insieme degli impegni che il Governo aveva già preso in questa Aula a seguito di una risoluzione votata all'unanimità, sostanzialmente, il 7 febbraio di quest'anno. Il secondo aspetto riguarda delle questioni soprattutto epidemiologiche e di sorveglianza sanitaria. Il terzo aspetto riguarda un tema molto delicato, quello di ciò che i lavoratori e i parenti delle vittime da amianto, in tutta Italia, sono costretti a fare, adendo le vie legali, civili, amministrative e penali, per vedere riconosciuto il loro buon diritto.
Per quanto riguarda la prima questione, voglio rapidamente ricordare come, con quella risoluzione unanime del Senato del 7 febbraio, veniva impegnato il Governo, che aderiva a questo impegno, sui seguenti sei punti.
La prima questione riguardava la modifica, l'integrazione, di un decreto emanato dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, ovviamente all'interno del Governo, nel gennaio del 2011, a favore delle vittime da amianto, per fare in modo che tutte le vittime che, a causa del lavoro o per questioni ambientali, erano state toccate da patologie asbesto-correlate potessero ottenere i benefìci previsti dalla legge.
Questo riguarda non soltanto i lavoratori ma, ad esempio, anche il personale militare e le donne. Ricordo, infatti, a questo proposito che ormai, e purtroppo, ci sono delle sentenze in Italia, anche definitive. La prima di queste, che è recentemente passata in giudicato, fa riferimento a tre mogli di lavoratori della Fincantieri Breda di Porto Marghera, che sono decedute per mesotelioma pleurico, soltanto per aver lavato per 30 anni le tute da lavoro del marito. Ed è una sentenza definitiva, che viene a confermare quanto ampio sia il pericolo.
Su questo primo punto non si pone neanche il problema della copertura finanziaria, perché con la legge finanziaria del 2007 già erano state stanziate delle risorse per l'istituzione del Fondo e per venire incontro alle vittime dell'amianto.
La seconda questione riguardava l'intervento a favore della sorveglianza sanitaria, della diagnosi precoce e di terapie efficaci.
La terza questione riguardava il risanamento degli edifici, in particolare pubblici, tra cui edifici scolastici e universitari, i luoghi e gli uffici aperti al pubblico, le strutture ospedaliere, le caserme, le navi militari.
Il quarto punto riguardava la necessità di venire incontro alla richiesta dei lavoratori, di avere tempestivamente il riconoscimento e il rilascio dei certificati, senza farli penare per tutta Italia, in giro per tutti gli uffici amministrativi di INAIL INPS. Sappiamo che spesso si tratta di pensionati, costretti a tirare fuori somme di denaro (anche non indifferenti) per pagare avvocati e consulenti, dal momento che gli uffici che ho citato, di INAIL e di INPS, non adempiono rapidamente al loro dovere.
Il quinto punto riguardava una riapertura del termine del 15 gennaio 2015, sempre in materia di benefici.
Il sesto punto, riguardante in maniera diretta il Ministro della salute, che è presente in questa Aula, riguardava indizione e organizzazione della Conferenza nazionale governativa sulle patologie asbesto correlate.
Grazie alla sensibilità del Ministro della salute, l'unico punto soddisfatto è proprio questo che lo riguarda direttamente, al quale è stato dato seguito: già lunedì prossimo a Casale Monferrato verrà infatti presentata questa Conferenza nazionale sulle patologie asbesto correlate, la cui data è stata fissata per il novembre di quest'anno a Venezia. Quindi, questi sono i punti sui quali purtroppo, a parte l'ultimo, non abbiamo avuto risposta da parte del Governo. Vi è una questione generale che ci preme e che ancora una volta sottolineo: bisogna fare in modo che queste persone, questi lavoratori, affetti da patologie asbesto correlate non siano costretti a rincorrere i magistrati o chi dovrebbe dar corso alle loro giuste esigenze. Abbiamo un numero elevato di indagini, di inchieste, di processi in Italia, presso le varie procure della Repubblica e i vari uffici giudiziari, che sono praticamente completamente fermi - io aggiungo - in maniera vergognosa ed indecorosa. Per di più, con il rischio di continue e inaccettabili prescrizioni.
Ricordo ancora come questo Parlamento all'inizio della legislatura abbia inserito tra i criteri di priorità, per quanto riguarda la trattazione dei fascicoli, inchieste, indagini e processi che, oltre ai fatti, giustamente e correttamente, di grande criminalità organizzata e terroristica e per i più gravi reati, attengono agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali. Purtroppo gli uffici giudiziari non danno seguito a questo obbligo giuridico, sancito con una legge del Parlamento italiano.
L'ultima questione si ricollega direttamente, in maniera molto chiara, alle proposte della collega Boldi e fa riferimento alla necessità di promuovere la ricerca e la sorveglianza in materia epidemiologica per quanto riguarda in particolare le persone con patologie asbesto correlate. Nei nostri territori sentiamo molto fortemente questa necessità. In qualche territorio, Provincia e Comune, qualche indagine di tipo epidemiologico è partito. E sappiamo benissimo che se si fossero cominciate queste indagini quando ne era stata segnalata l'opportunità, quanto meno vent'anni fa, avremmo in questo momento una conoscenza dello stato di salute, di mortalità e di morbilità della popolazione sicuramente più ampia e più utile anche ai fini dei necessari interventi da parte del Ministero della salute e dei competenti uffici regionali. E ciò anche a seguito di vent'anni di follow-up previsti per situazioni di indagine epidemiologiche di questo tipo.
L'ultimo punto che viene proposto è quello relativo, connesso al penultimo punto, di realizzare una struttura di rete per accogliere e analizzare i dati relativi alle patologie asbesto correlate, che emergono a livello territoriale a seguito degli interventi dei vari medici nei vari settori, in particolare ospedalieri, e soprattutto dal registro tumori.
Sottolineo infine anch'io la necessità e l'opportunità che il voto di queste mozioni sia unanime del Senato proprio per dare maggiore forza e maggiore visibilità a questo nostro intervento al Senato, in Parlamento e per fare in modo che il Governo si convinca in tutte le sue articolazioni della necessità di venire incontro ad una esigenza, sì, giuridica e sociale e politica, ma anche etica perché nei confronti di coloro che si sono ammalati e che sono morti di lavoro vi è un'esigenza etica di venire incontro alle loro giuste richieste. (Applausi dal Gruppo PD).

Nessun commento:

Posta un commento