martedì 3 luglio 2012

Amianto Guardia di Finanza


INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA

BIANCHI - AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E
                     MINISTRO DELL'ECONOMIA, AL MINISTRO DELLA
                     SALUTE


Premesso che:

è’ emersa una incidenza di patologie asbesto correlate tra i Militari della Guardia di Finanza, con l’insorgenza di un ulteriore caso di mesotelioma pleurico che ha colto il Maresciallo G.M., il quale prestava le sue mansioni anche su motovedette ed imbarcazioni, con la presenza di amianto, il quale assistito dall’Avv. Ezio Bonanni ha inoltrato un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Padova, presso il quale pende il relativo procedimento penale;

quest’ultimo caso si aggiunge ai già numerosi casi denunciati dall’Osservatorio Nazionale Amianto, tra i quali quello del Sig. Antonio Dal Cin, affetto da patologia asbesto correlata, e che ha assunto il coordinamento nazionale del Comitato Settoriale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e a quello di F.B. di Trieste, ed altri due casi di mesotelioma a Trieste;

amianto è altresì ancora presente nella Caserma di Roma Cefalonia Corfù, come è stato evidenziato dall’Appuntato Alessandro Portelli, che è rappresentante dei lavoratori per la sicurezza oltre che vice coordinatore nazionale del Comitato O.N.A.
Quest’ultimo aveva ricevuto l’ordine di trasferimento, cui è seguito il ricorso al TAR con il patrocinio legale dell’Avv. Ezio Bonanni e il relativo annullamento appena dopo la notifica dell’opposizione;

l’Osservatorio Nazionale Amianto ha scritto al Capo dello Stato per segnalare questo problema e la necessità di perseguire obiettivi di tutela della incolumità psicofisica dei prestatori d’opera e delle popolazioni, e del territorio e dell’ambiente, attraverso la prevenzione primaria con la rimozione del cancerogeno, uniti alle attività di sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria) e al risarcimento dei danni per le vittime, e riconoscimento dei benefici contributivi ai fini del prepensionamento per coloro che sono rimasti esposti;

tuttavia occorre superare ogni ambiguità e parificare i militari della Guardia di Finanza a quelli della Marina Militare, che possono accedere al Fondo Vittime del Dovere.
Ad oggi soltanto i Militari della Marina, tra coloro che si sono ammalati o sono deceduti per patologie asbesto correlate, possono accedere alle somme erogate dal Fondo Vittime del Dovere, e agli ulteriori benefici ivi previsti;

a questo punto, è necessario citare il parere nr. 01693/2010 reso in data 04.05.2010 dal Consiglio di Stato - Sezione Terza.
In data 24 marzo 2010 prot. n. 8/14244, il Ministero della Difesa - Ufficio Legislativo chiede il parere del Consiglio di Stato riguardo all’applicazione dell’art. 1 comma 564, della Legge 23 dicembre 2005, N. 266;

per quanto sopra, il Consiglio di Stato - Sezione Terza, nell’adunanza del 4 maggio 2010, NUMERO AFFARE 01693/2010, esaminati gli atti con cui il Ministero della Difesa espone i delicati problemi connessi all’insorgenza delle patologie, anche mortali, contratte in servizio e per causa di servizio da personale militare e civile della difesa a seguito di esposizione all’amianto, e con cui si pone la questione riguardante l’inclusione delle infermità “asbesto-correlate” contratte dal citato personale tra quelle che, ai sensi dell’articolo 1, comma 564, della legge 23 dicembre 2005 n. 266, consentono l’equiparazione dei destinatari alle “vittime del dovere”, precisa che ai fini del riconoscimento della condizione di equiparato alla vittima del dovere, è necessario e sufficiente che il militare abbia contratto l’infermità in occasione o a seguito dello svolgimento della propria attività di servizio a bordo delle unità navali, ovvero, su mezzi o in infrastrutture militari nelle quali era documentabilmente presente amianto;

appare del tutto evidente che detto parere si estende a tutti i militari, ovvero a quei soggetti che rivestono lo “status giuridico” di militare.
Gli appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, rivestendo lo “status giuridico” di militari e pertanto, avrebbero già dovuto avere benefici previsti, come richiamati nel suddetto parere del Consiglio di Stato che si allega alla presente lettera;

appare altrettanto evidente il grave pregiudizio nei confronti dei militari della Guardia di Finanza che, nel contesto, si sono visti privare della possibilità di accedere ai benefici previsti per legge.
Infatti, il Comando Generale della Guardia di Finanza, con la Circolare n. 12000/100/1^ di prot. del 01/02/2006, di cui si allega copia alla presente, precisa che per i finanzieri e, in particolare quelli a bordo di unità navali del Corpo, non ricorrono gli estremi per richiedere i benefici di legge previsti per esposizione ad amianto;

la suddetta Circolare, tuttora vigente, si pone fortemente in contraddizione con il parere n. 01693/2010 del Consiglio di Stato - Sezione Terza, di cui il Comando Generale della Guardia di Finanza avrebbe invece dovuto tener conto, basandosi sul principio della gerarchia delle fonti ed emanando una nuova Circolare in sostituzione di quella attuale, con espresso riferimento a quanto richiamato dal Consiglio di Stato - Sezione Terza con il parere n. 01693/2010.
Del resto, una circolare interna del Corpo della Guardia di Finanza, non può assolutamente sostituirsi ad atto avente forza di legge;

 appare del tutto evidente che lo status di “militare” è unico e non può esserci alcuna discriminazione o interpretazione in tal senso, come invece vi è stata e continua a esserci, con grave pregiudizio per i militari della Guardia di Finanza che, al servizio della Nazione e nell’adempimento del dovere, sono stati esposti all’amianto, come avvenuto e documentato in atti;

per i militari della Guardia di Finanza si palesa una carenza, ovvero, una discriminazione che potrebbe essere risolta tenendo conto delle disposizioni di cui agli artt. 2, 3, 4, 32, 38 e 41 II° comma, della Costituzione, estendendo questa equiparazione anche a tutti i militari, compresi quelli della Guardia di Finanza e, non solo al personale militare e civile della Marina Militare;

 proprio il parere n. 01693/2010 del 04/05/2010 della Terza Sezione del Consiglio di Stato ha consentito di ottenere i primi riconoscimenti economici per le vittime della Marina Militare, tanto che fino ad oggi, sono stati risarciti 71 militari e 2 civili che hanno lavorato in Marina e, per questi risarcimenti, non vale nemmeno il limite temporale previsto per legge e che indica un'esposizione minima di dieci anni lavorativi e otto ore al giorno per godere dei benefici previdenziali previsti per esposizione ad amianto;

appare del tutto evidente che, una Circolare del Comando Generale della Guardia di Finanza non può assolutamente sostituirsi al suddetto parere del Consiglio di Stato e, la sua mancata applicazione, ha arrecato un ingiusto danno a tutti i militari del Corpo che, per ragioni di servizio, sono stati esposti all’amianto ove, documentabilmente vi era la presenza di amianto;

la Marina Militare ha provveduto a recepire il suddetto parere del Consiglio di Stato, riconoscendo ai militari i diritti ivi descritti, nella scrupolosa osservanza di quanto stabilito e descritto nel parere n. 01693/2010 del 04/05/2010 della Terza Sezione del Consiglio di Stato,

l’Osservatorio Nazionale Amianto ritengono che sia necessario che il Comando Generale della Guardia di Finanza recepisca quanto prima il parere n. 01693/2010 del 04/05/2010 della Terza Sezione del Consiglio di Stato, in sostituzione della Circolare interna del Corpo nr. 12000/100/1^ di prot. del 01/02/2006, tuttora vigente e fortemente in contrasto con il suddetto parere del Consiglio di Stato, nonché discriminatoria nei confronti dei militari della Guardia di Finanza che, in forza del loro status giuridico di “militari”, hanno  diritto di ricevere pari trattamento, come già attuato per altri militari, oltre, al diritto di ricevere contestualmente il riconoscimento a “VITTIME DEL DOVERE”, già concesso ai Militari e civili della Marina Militare;


si chiede di sapere:
se il Governo, il Ministro della Salute, il Ministro dell’Economia e delle Finanze siano a conoscenza di quanto sopra;
quali iniziative intendano intraprendere.  




Roma, 21/06/2012                                                                                       sen. Dorina BIANCHI




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