INTERROGAZIONE
PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA
BIANCHI
- AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E
MINISTRO DELL'ECONOMIA, AL
MINISTRO DELLA
SALUTE
Premesso
che:
è’
emersa una incidenza di patologie asbesto correlate tra i Militari della
Guardia di Finanza, con l’insorgenza di un ulteriore caso di mesotelioma
pleurico che ha colto il Maresciallo G.M., il quale prestava le sue mansioni
anche su motovedette ed imbarcazioni, con la presenza di amianto, il quale
assistito dall’Avv. Ezio Bonanni ha inoltrato un esposto denuncia alla Procura
della Repubblica di Padova, presso il quale pende il relativo procedimento
penale;
quest’ultimo
caso si aggiunge ai già numerosi casi denunciati dall’Osservatorio Nazionale
Amianto, tra i quali quello del Sig. Antonio Dal Cin, affetto da patologia
asbesto correlata, e che ha assunto il coordinamento nazionale del Comitato
Settoriale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e a quello di F.B. di Trieste,
ed altri due casi di mesotelioma a Trieste;
amianto
è altresì ancora presente nella Caserma di Roma Cefalonia Corfù, come è stato
evidenziato dall’Appuntato Alessandro Portelli, che è rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza oltre che vice coordinatore nazionale del Comitato
O.N.A.
Quest’ultimo
aveva ricevuto l’ordine di trasferimento, cui è seguito il ricorso al TAR con
il patrocinio legale dell’Avv. Ezio Bonanni e il relativo annullamento appena
dopo la notifica dell’opposizione;
l’Osservatorio
Nazionale Amianto ha scritto al Capo dello Stato per segnalare questo problema
e la necessità di perseguire obiettivi di tutela della incolumità psicofisica
dei prestatori d’opera e delle popolazioni, e del territorio e dell’ambiente,
attraverso la prevenzione primaria con la rimozione del cancerogeno, uniti alle
attività di sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria) e al risarcimento
dei danni per le vittime, e riconoscimento dei benefici contributivi ai fini
del prepensionamento per coloro che sono rimasti esposti;
tuttavia
occorre superare ogni ambiguità e parificare i militari della Guardia di
Finanza a quelli della Marina Militare, che possono accedere al Fondo Vittime
del Dovere.
Ad
oggi soltanto i Militari della Marina, tra coloro che si sono ammalati o sono
deceduti per patologie asbesto correlate, possono accedere alle somme erogate
dal Fondo Vittime del Dovere, e agli ulteriori benefici ivi previsti;
a questo punto,
è necessario citare il parere nr. 01693/2010 reso in data 04.05.2010 dal Consiglio di Stato - Sezione Terza.
In
data 24 marzo 2010 prot. n. 8/14244, il Ministero della Difesa - Ufficio
Legislativo chiede il parere del Consiglio di Stato riguardo all’applicazione
dell’art. 1 comma 564, della Legge 23 dicembre 2005, N. 266;
per
quanto sopra, il Consiglio di Stato - Sezione Terza, nell’adunanza del 4 maggio
2010, NUMERO AFFARE 01693/2010, esaminati gli atti con cui il Ministero della
Difesa espone i delicati problemi connessi all’insorgenza delle patologie,
anche mortali, contratte in servizio e per causa di servizio da personale
militare e civile della difesa a seguito di esposizione all’amianto, e con cui
si pone la questione riguardante l’inclusione delle infermità
“asbesto-correlate” contratte dal citato personale tra quelle che, ai sensi
dell’articolo 1, comma 564, della legge 23 dicembre 2005 n. 266, consentono
l’equiparazione dei destinatari alle “vittime del dovere”, precisa che ai fini
del riconoscimento della condizione di equiparato alla vittima del dovere, è
necessario e sufficiente che il militare abbia contratto l’infermità in
occasione o a seguito dello svolgimento della propria attività di servizio a
bordo delle unità navali, ovvero, su mezzi o in infrastrutture militari nelle
quali era documentabilmente presente amianto;
appare
del tutto evidente che detto parere si estende a tutti i militari, ovvero a
quei soggetti che rivestono lo “status giuridico” di militare.
Gli
appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, rivestendo lo “status
giuridico” di militari e pertanto, avrebbero già dovuto avere benefici
previsti, come richiamati nel suddetto parere del Consiglio di Stato che si
allega alla presente lettera;
appare
altrettanto evidente il grave pregiudizio nei confronti dei militari della
Guardia di Finanza che, nel contesto, si sono visti privare della possibilità
di accedere ai benefici previsti per legge.
Infatti,
il Comando Generale della Guardia di Finanza, con la Circolare n. 12000/100/1^
di prot. del 01/02/2006, di cui si allega copia alla presente, precisa che per
i finanzieri e, in particolare quelli a bordo di unità navali del Corpo, non
ricorrono gli estremi per richiedere i benefici di legge previsti per
esposizione ad amianto;
la
suddetta Circolare, tuttora vigente, si pone fortemente in contraddizione con
il parere n. 01693/2010 del Consiglio di Stato - Sezione Terza, di cui il
Comando Generale della Guardia di Finanza avrebbe invece dovuto tener conto,
basandosi sul principio della gerarchia delle fonti ed emanando una nuova
Circolare in sostituzione di quella attuale, con espresso riferimento a quanto
richiamato dal Consiglio di Stato - Sezione Terza con il parere n. 01693/2010.
Del
resto, una circolare interna del Corpo della Guardia di Finanza, non può
assolutamente sostituirsi ad atto avente forza di legge;
appare del tutto evidente che lo status di
“militare” è unico e non può esserci alcuna discriminazione o interpretazione
in tal senso, come invece vi è stata e continua a esserci, con grave
pregiudizio per i militari della Guardia di Finanza che, al servizio della
Nazione e nell’adempimento del dovere, sono stati esposti all’amianto, come
avvenuto e documentato in atti;
per
i militari della Guardia di Finanza si palesa una carenza, ovvero, una
discriminazione che potrebbe essere risolta tenendo conto delle disposizioni di
cui agli artt. 2, 3, 4, 32, 38 e 41 II° comma, della Costituzione, estendendo
questa equiparazione anche a tutti i militari, compresi quelli della Guardia di
Finanza e, non solo al personale militare e civile della Marina Militare;
proprio il parere n. 01693/2010 del 04/05/2010 della
Terza Sezione del Consiglio di Stato ha
consentito di ottenere i primi riconoscimenti economici per le vittime della
Marina Militare, tanto che fino ad oggi, sono stati risarciti 71 militari e 2
civili che hanno lavorato in Marina e, per questi risarcimenti, non vale
nemmeno il limite temporale previsto per legge e che indica un'esposizione
minima di dieci anni lavorativi e otto ore al giorno per godere dei benefici
previdenziali previsti per esposizione ad amianto;
appare del tutto evidente
che, una Circolare del Comando Generale della Guardia di Finanza non può
assolutamente sostituirsi al suddetto parere del Consiglio di Stato e, la sua
mancata applicazione, ha arrecato un ingiusto danno a tutti i militari del
Corpo che, per ragioni di servizio, sono stati esposti all’amianto ove,
documentabilmente vi era la presenza di amianto;
la Marina Militare ha
provveduto a recepire il suddetto parere del Consiglio di Stato, riconoscendo
ai militari i diritti ivi descritti, nella scrupolosa osservanza di quanto
stabilito e descritto nel parere n. 01693/2010 del 04/05/2010 della
Terza Sezione del Consiglio di Stato,
l’Osservatorio Nazionale
Amianto ritengono che sia necessario che il Comando Generale della Guardia di
Finanza recepisca quanto prima il parere n. 01693/2010 del 04/05/2010 della
Terza Sezione del Consiglio di Stato, in
sostituzione della Circolare interna del Corpo nr. 12000/100/1^ di prot. del 01/02/2006,
tuttora vigente e fortemente in contrasto con il suddetto parere del Consiglio
di Stato, nonché discriminatoria nei confronti dei militari della Guardia di
Finanza che, in forza del loro status giuridico di “militari”, hanno diritto di ricevere pari trattamento, come
già attuato per altri militari, oltre, al diritto di ricevere contestualmente
il riconoscimento a “VITTIME DEL DOVERE”, già concesso ai Militari e civili
della Marina Militare;
si
chiede di sapere:
se
il Governo, il Ministro della Salute, il Ministro dell’Economia e delle Finanze
siano a conoscenza di quanto sopra;
quali
iniziative intendano intraprendere.
Roma,
21/06/2012
sen. Dorina BIANCHI
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