martedì 17 luglio 2012

Comunicato ONA 17.07.2012



OSSERVATORIO NAZIONALE  SULL’AMIANTO
Presidenza Nazionale
Via Crescenzio, n. 2, 00193 - Roma
tel. 06 68890174 - 335 8304686
E-mail: osservatorioamianto@gmail.com


Il Tribunale di Velletri riconosce il “carcinoma uroteliale della vescica” quale patologia asbesto correlata di origine professionale in seguito ad esposizione ad amianto.

Il Tribunale di Velletri, con Sentenza n. 2471 del 2012, ha accolto le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni e ha riconosciuto la natura di malattia professionale asbesto correlata del carcinoma uroteliale della vescica che aveva colpito un lavoratore affetto da patologia asbesto correlata.
Così il dispositivo del Tribunale:
1) condanna l’Inail ad erogare in favore della parte ricorrente la rendita prevista dall’art. 13 lett. a) seconda parte d.l.g.s. n. 38/0 per un danno biologico pari al 25% in relazione alla malattia professionale carcinoma uroteliale della vescica …
Nella motivazione della Sentenza si fa riferimento al fatto che il dipendente avesse lavorato presso la Fonte Appia in Ciampino “dove è stato esposto per più di un decennio ad amianto, così come riconosciuto ai fini previdenziali …”: quindi il riconoscimento dei benefici previdenziali per effetto della Sentenza del Tribunale di Roma, che aveva accolto la domanda dell’Avv. Ezio Bonanni inoltrata in precedenza nei confronti dell’INPS per il prepensionamento (quando ancora il lavoratore era in buona condizione di salute), è stato il viatico per l’accoglimento della domanda nei confronti dell’INAIL.
La Sentenza del Tribunale di Velletri è fondamentale nella misura in cui in corretta applicazione del principio che non soltanto le patologie tabellate, ma anche tutte le altre, possono essere riconosciute come asbesto correlate, purchè si fornisca la prova del nesso di causalità, ed in questo caso il CTU incaricato ha confermato che a causare questa patologia vescicale è stato proprio l’amianto.
Si tratta di un significativo risultato - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale della vittima, e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto - in quanto non solo le classiche patologie, ma anche molte altre possono essere causate dall’amianto, ecco perché si impone la bonifica, come prevenzione primaria, l’unica in grado di tutelare effettivamente la salute, bene per il quale non c’è somma che possa ripagare la lesione”.
Roma, 17.07.2012                                                                                       Ufficio stampa O.N.A. Lazio

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